Di seguito alcune regole cavalleresche e che rispecchiano la tradizione
I genitori dello sposo
– siedono al tavolo degli sposi o, a coppie scambiate, affiancano i genitori della sposa al secondo e al terzo tavolo d’onore;
– alla madre spetta la seconda fetta di torta nuziale, dopo quella degli sposi, e al padre la quarta;
– possono danzare insieme il primo ballo, raggiungendo gli sposi e i consuoceri;
– al padre spetta il ballo con la sposa subito dopo che quest’ultima ha aperto le danze con il marito;
– la madre balla con lo sposo al terzo giro di danza.
Secondo quanto dettato dal galateo , devono essere però i genitori della sposa a dover annunciare le imminenti nozze con le partecipazioni di Matrimonio. Negli ultimi anni però, questa tradizione si è persa e ad oggi sono i stessi sposini ad organizzare e decidere per il matrimonio, comprese le partecipazioni allo stesso.
Sulla partecipazione di matrimonio deve essere scritto e riportato: il messaggio da parte dei genitori, i nomi degli sposi, il luogo, la data e l’ora della cerimonia, con i dovuti indirizzi.
In seguito:
- Se uno dei genitori è vedovo, annuncia da solo il matrimonio;
- Se uno dei genitori è vedovo e risposato, nel caso della mamma, la medesima parteciperà con il cognome del secondo marito preceduto da quello da nubile. Il figlio, o la figlia, manterrà ovviamente il propio cognome, quello paterno.
- In caso di genitori separati entrambi annunciano il matrimonio, la madre solo con il cognome da nubile;
- Se uno degli sposi è senza i genitori, saranno il fratello nel caso della sposa e la sorella nel caso dello sposo o gli zii ad annunciare;
- Nel caso in cui gli sposi siano al secondo matrimonio o non sono più giovanissimi devono annunciare di persona il proprio matrimonio con il nome del futuro sposo a sinistra ed il nome della sposa a destra;
- Se uno dei due sposi è orfano di uno dei genitori, l’annuncio delle nozze sarà effettuato da un solo genitore;
- Se la cerimonia venisse celebrata da un Vescovo è essenziale riportarlo scritto nel testo della partecipazione: dopo la data, l’ora e il luogo della cerimonia verrà scritta la frase “La Benedizione Nuziale sarà impartita da S.E. Monsignor nome e cognome, Vescovo di ….”
- Non è invece carino ne secondo il galateo ne per il buon gusto, far effettuare l’annunciazione del matrimonio ai genitori, di figli con età superiore ai trent’anni. Sarebbe ridicolo e imbarazzante.
Gli inviti devono essere pubblicati sullo stesso cartoncino e nello stesso carattere calligrafico delle partecipazioni, ma in formato più piccolo.
La formula tradizionale, come dettato dal galateo e citato nelle righe di cui sopra, predice che siano i genitori della sposa ad invitare, specificando il luogo nel quale avverrà il ricevimento ed inserendo in basso a sinistra l’importantissima sigla R.S.V.P. con il numero telefonico, il quale permetterà agli invitati di convalidare o meno la propria presenza alle Nozze.
Nel caso in cui il ricevimento si tiene fuori città, oltretutto in un luogo non molto conosciuto, è consigliabile stampare sul retro della stessa, una piccola mappa con tutte le indicazioni stradali per poter arrivare a destinazione senza problemi.
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