Secondo quanto dettato dal galateo , devono essere proprio i genitori della sposa a dover annunciare le imminenti nozze della figlia a tutti gli invitati , tramite le partecipazioni di Matrimonio. Negli ultimi tempi e anni però, c’è anche da dire che quest’abitudine e questo modo di provvedere è stato perso, e ad oggi sono i stessi sposini a organizzare e decidere per il matrimonio, comprese le partecipazioni allo stesso.
Sulla partecipazione di matrimonio deve essere scritto e riportato: il messaggio da parte dei genitori, i nomi degli sposi, il luogo, la data e l’ora della cerimonia, con i dovuti indirizzi.
In seguito:
- Se uno dei genitori è vedovo, annuncia da solo il matrimonio;
- Se uno dei genitori è vedovo e risposato, nel caso della mamma, la medesima parteciperà con il cognome del secondo marito preceduto da quello da nubile. Il figlio, o la figlia, manterrà ovviamente il propio cognome, quello paterno.
- In caso di genitori separati entrambi annunciano il matrimonio, la madre solo con il cognome da nubile;
- Se uno degli sposi è senza i genitori, saranno il fratello nel caso della sposa e la sorella nel caso dello sposo o gli zii ad annunciare;
- Nel caso in cui gli sposi siano al secondo matrimonio o non sono più giovanissimi devono annunciare di persona il proprio matrimonio con il nome del futuro sposo a sinistra ed il nome della sposa a destra;
- Se uno dei due sposi è orfano di uno dei genitori, l’annuncio delle nozze sarà effettuato da un solo genitore;
- Se la cerimonia venisse celebrata da un Vescovo è essenziale riportarlo scritto nel testo della partecipazione: dopo la data, l’ora e il luogo della cerimonia verrà scritta la frase “La Benedizione Nuziale sarà impartita da S.E. Monsignor nome e cognome, Vescovo di ….”
- Non è invece carino ne secondo il galateo ne per il buon gusto, far effettuare l’annunciazione del matrimonio ai genitori, di figli con età superiore ai trent’anni. Sarebbe ridicolo e imbarazzante.
Gli inviti devono essere pubblicati sullo stesso cartoncino e nello stesso carattere calligrafico delle partecipazioni, ma in formato più piccolo.
La formula tradizionale, come dettato dal galateo e citato nelle righe di cui sopra, predice che siano i genitori della sposa ad invitare, specificando il luogo nel quale avverrà il ricevimento ed inserendo in basso a sinistra l’importantissima sigla R.S.V.P. con il numero telefonico, il quale permetterà agli invitati di convalidare o meno la propria presenza alle Nozze.
Nel caso in cui il ricevimento si tiene fuori città, oltretutto in un luogo non molto conosciuto, è consigliabile stampare sul retro della stessa, una piccola mappa con tutte le indicazioni stradali per poter arrivare a destinazione senza problemi.
Se l’accoglienza viene offerta in casa dei genitori della sposa, è consigliato l’invito personalizzato con il nome dell’ospite scritto a mano in corsivo con una bella scrittura, elegante e raffinata.
Inoltre di seguito, vi elencherò altre informazioni che potrebbero risultare interessanti e utili, se siete una coppia di sposi che si attiene alla tradizione:
Il padre della sposa
– siede al tavolo degli sposi oppure presiede al terzo tavolo d’onore;
– riceve la quinta fetta di torta nuziale;
– è il primo a fare il discorso e proporre un brindisi agli sposi;
– se non si segue lo schema ufficiale, apre le danze con la moglie subito dopo gli sposi;
– gli spetta un ballo con la figlia al terzo giro di danza;
– rimane fino alla fine del ricevimento;
– salda il conto del ricevimento.
La madre della sposa
– riceve per prima gli ospiti;
– fa le presentazioni tra i consuoceri e i propri parenti;
– sovrintende alla sistemazione degli ospiti;
– siede al tavolo degli sposi o presiede un secondo tavolo d’onore;
– può fare il secondo ballo con lo sposo;
– riceve la terza fetta di torta nuziale dopo gli sposi e la con suocera;
– rimane fino alla fine del ricevimento per salutare e ringraziare
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